Inutile girarci troppo intorno: da marzo in poi, con lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, l’inflazione galoppante sta mettendo in difficoltà imprese e famiglie. I numeri del caro energia sono preoccupanti: nel periodo ottobre 2021/settembre 2022 sono stati registrati un +91% dei costi per l’energia elettrica, e un +70,7% dei costi per il gas, rispetto al periodo precedente che andava da ottobre 2020 a settembre 2021. Come se non bastasse, aumentano le preoccupazioni per quanto riguarda l’arrivo dell’autunno, in quanto le previsioni parlano di un ulteriore +15% per l’energia e un +20% per il gas nel periodo di ottobre, per un totale di +965 a famiglia nel 2022.

Sono numerosi i trucchi che spopolano sul web per risparmiare su luce e gas – avevate mai pensato che non serve tenere il gas acceso per terminare la cottura della pasta? –, ma in questo articolo vogliamo porre una questione ancora più interessante: e se le tematiche ESG fossero parte della soluzione? Vediamo come!

ESG: la via per il risparmio a lungo termine

Le tematiche ESG sono sempre più presenti all’interno della vita delle imprese, che non vengono più valutate soltanto dal punto di vista economico e finanziario, ma anche sulla base della loro attenzione ai temi ambientali, sociali e di governance. Inoltre, in vista del caro energia, non solo quest’attenzione rende le imprese più appetibili, ma i criteri ESG si rivelano degli ottimi alleati per tutte le aziende che si trovano in difficoltà a causa dell’inflazione galoppante.

Com’è possibile tutto ciò?

Mancano 11 giorni alla fine della campagna equity di CrowdFundMe dedicata al progetto di una start-up innovativa, che ha già raccolto il 126% di investimenti, per un totale di 251.950 mila euro, pari al 2,1% dell’equity. L’azienda ha brevettato un sistema di riscaldamento 100% green in grado di sanificare gli ambienti, senza necessità di un impianto di riscaldamento. Quale migliore notizia in vista dell’aumento dei costi del gas, considerando tutti i trucchi che spopolano sul web per risparmiare sulle bollette? Ma vediamo più nel dettaglio di quale azienda si tratta e come va a livello economico e finanziario.

OLMAR Srl: una strada alternativa per il riscaldamento

Specializzata nella produzione di apparecchi elettrici che sanificano, purificano e riscaldano gli ambienti, l’azienda padovana Olmar Srl è entrata nel mercato a partire dal 1957. Si è affermata, in questo modo, nel settore del riscaldamento domestico, seppur con un una particolarità: la ricerca tecnologica per rendere i propri sistemi più green. Infatti, se dagli anni ’80 la società era leader nel settore delle stufe a gas, negli ultimi anni ha effettuato il passaggio ai pannelli radianti, per delle stufe che non richiedano il sistema di riscaldamento tradizionale, ma riscaldino, purifichino e sanifichino gli ambienti grazie ai raggi infrarossi lontani (FIR) assorbiti dai pannelli, senza combustione né emissione di fumo e polveri.

Grazie alla sua tecnologia brevettata, al 2021 la Olmar s.r.l. ha ottenuto un MORE Score A

In aumento di due classi rispetto all’anno precedente. La società si rivela così molto solida dal punto di vista economico e finanziario, e dimostra una grande resilienza e capacità di ripresa a seguito dell’emergenza sanitaria degli ultimi anni. Come riportato all’interno del Report EXTENDED12M di s-peek, la società ha registrato un fatturato di 748,2 mila euro, in crescita del 27.04% rispetto al 2020, e un utile in netta crescita che oggi ammonta a 63.43 mila euro.

Per quanto riguarda la solvibilità, ovvero la capacità di ripagare i propri obblighi finanziari a medio-lungo termine, la società si dimostra estremamente solida e al di sopra della media settoriale, mentre per quanto riguarda la liquidità e la redditività si conferma equilibrata. Infine, la società ha chiuso il 2021 con un +120.000€ di EBITDA, dimostrando la sua capacità di generare reddito sulla base della propria attività caratteristica.