Cosa guardare in un bilancio
Pochi punti per imparare a leggere un bilancio

Partiamo con una domanda: perché è importante sapere leggere un bilancio?
Se stai leggendo questo articolo, probabilmente ti è già chiara l'importanza di questo documento: il bilancio è la fonte primaria di informazioni per capire lo stato di salute di un’impresa. Non solo; è anche uno dei principali documenti in base al quale le banche valutano se concedere un finanziamento e gli investitori se partecipare al rischio sociale.
Ma cosa dobbiamo guardare esattamente? E come possiamo capire se i dati riportati sono buoni o sono preoccupanti?
Non nascondiamoci dietro a un dito; un articolo di blog (ma nemmeno due o tre) non è sufficiente a esaurire l'argomento, ma può servire come base di partenza. E del resto s-peek nasce proprio per questo: per permetterti di interpretare facilmente e in maniera intuitiva un bilancio, anche senza essere un analista finanziario.
Come si leggono i dati di bilancio?
Il bilancio rappresenta la situazione patrimoniale e economico- finanziaria di un'impresa in un determinato momento, solitamente coincidente con il termine del periodo amministrativo detto esercizio. In genere l'esercizio ha inizio il 1 gennaio e si conclude al 31 dicembre.
All’interno di un bilancio, nella buona parte dei casi, i dati si presentano suddivisi in due prospetti contabili: lo stato patrimoniale e il conto economico.
Lo stato patrimoniale
Lo stato patrimoniale fotografa il patrimonio della società allo stato attuale, ovvero quali risorse l’imprenditore ha a disposizione per affrontare l’esercizio successivo.
Le voci sono suddivise tra attività e passività; nelle attività rientrano i beni materiali e immateriali in possesso dell’impresa, quindi gli immobili, i macchinari e gli strumenti di lavoro, ma anche le risorse liquide e persino crediti vantati verso la clientela. Sotto le passività sono invece elencate le fonti di finanziamento che, al rovescio della medaglia, rappresentano anche i debiti della società; sia i debiti finanziari, suddivisi tra debiti a breve e lungo termine, che i debiti verso i fornitori e altri debiti verso soggetti quali il fisco e i dipendenti.
La differenza tra l’attivo è il passivo costituisce il patrimonio netto. Già qui troviamo la prima informazione sullo stato di salute dell’impresa. Se il patrimonio netto è negativo, la società non viene considerata solvibile e i soci saranno chiamati a liquidare la società o a riportare il patrimonio netto nuovamente in positivo con un nuovo versamento di capitale.
Il conto economico
Allo stato patrimoniale segue il conto economico.
In questa sezione troviamo le informazioni su come la società durante il corso dell’anno ha impiegato le risorse disponibili.
Anche nel conto economico le voci sono suddivise nelle due principali componenti di reddito: i costi e i ricavi. Oltre ai costi e ai ricavi legati alla produzione e alla vendita dei prodotti o servizi, vengono qui considerati anche i risultati della gestione finanziaria e le partite straordinarie; ovvero i proventi e gli oneri derivati da operazioni finanziarie e le spese o le entrate non legate all’attività principale.
La differenza tra costi e ricavi porta a ottenere il risultato d'esercizio, che confluisce nello stato patrimoniale andando a incrementare o decrementare il patrimonio netto. Se i costi sono stati superiori ai ricavi, il risultato si tradurrà in una perdita, viceversa un risultato positivo genera l'utile dell'esercizio.

L'utile e il patrimonio netto non bastano a capire se un'azienda è sana. L'attivtà rende? Quanto è indebitata la società? È in grado di pagare i propri fornitori? Il bilancio può rispondere a queste e ad altre domande, ma lo vedremo nella seconda parte di questo articolo.
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