Oltre il fatturato: le prime 3 voci da guardare in un bilancio

Guida pratica all'interpretazione di un bilancio

Uno degli errori più frequenti quando si valuta un'azienda, è quello di lasciarsi influenzare dal fatturato. Certo, questo numero racconta il volume d’affari, ma dice davvero se l’azienda è solida e affidabile?

Anche dietro un fatturato elevato potrebbero nascondersi problemi finanziari: margini sottili, costi insostenibili, debiti crescenti o difficoltà nei pagamenti ai fornitori. Un’impresa può generare grandi entrate, ma se spende più di quanto guadagna, rischia comunque di trovarsi in difficoltà.

Dopo aver visto come leggere facilmente un bilancio, in questo articolo vedremo le prime 3 voci da controllare per valutare il reale stato di salute di un'azienda senza lasciarsi ingannare dalle singole cifre.

L'utile e il patrimonio netto

Prima di addentrarci nel vivo, facciamo un breve ripasso. Di utile e patrimonio netto avevamo già parlato in questo articolo; queste due voci infatti sintetizzano la situazione patrimoniale dell'azienda e il risultato econcomico conseguito nell'ultimo esercizio.

  • Patrimonio netto: rivela se le risorse complessive della società (attività) superano i debiti contratti (passività). Un patrimonio netto negativo è un’importante spia di allarme, in quanto indica che l’azienda è tecnicamente insolvente. In questo caso i soci sono chiamati a intervenire, liquidando o ricapitalizzando l'azienda. 
  • Utile (o perdita) d’esercizio: mostra se l’azienda ha generato profitti o subito perdite nell’ultimo esercizio. Un’azienda in perdita sta spendendo più di quanto guadagna, una situazione che, se prolungata, può comprometterne la stabilità finanziaria.T

Tuttavia, un patrimonio netto e un utile positivo non indicano necessariamente che l'azienda sia sana: per capirlo, è necessario porsi altre domande.

1) L'attività è redditizia?

Per capire se un’attività rende è innanzitutto necessario osservare i ricavi dalle vendite riportati nel conto economico e verificarne l’andamento nel tempo. Per questo, l’analisi non dovrebbe mai basarsi su un solo bilancio d’esercizio, ma andrebbe condotta su più anni consecutivi.

Inoltre è necessario confrontrare i ricavi con i costi di produzione.
Non serve fare calcoli complessi: basta individuare il Margine Operativo Netto (MON), che indica il margine – positivo o negativo – derivante esclusivamente dalla vendita dei prodotti/servizi. Un MON negativo indica che il core business della società è in perdita, anche se l’utile complessivo è  positivo. Questo perché nell'utile confluiscono anche i proventi e gli oneri  finanziari, che possono influire sul risultato d'esercizio.

L'indice di ROI

Per capire se il margine generato è consistente rispetto agli investimenti effettuati, il MON va confrontato con il totale attivo, ovvero il capitale investito dall’azienda nell’acquisto di beni e risorse (come macchinari, immobili, licenze o materie prime)

Il rapporto tra questi due valori dà origine al ROI (Return on Investment), un indicatore che misura la redditività del capitale investito. Più alto è il ROI, più redditizio è il core business dell’azienda.


ROI = MON / Totale attivo

(qui altri indici di redditività) 

Prospetto del Conto Economico all'interno di in 

2) Indebitamento: quanto è esposta l'azienda?

A questa domanda possiamo trovare risposta confrontando due voci dello stato patrimoniale:

  • il totale delle passività, ovvero a quanto ammontano i suoi debiti,
  • e il patrimonio netto.

Le passività indicano infatti il capitale confluito nell’impresa da fonti esterne, come prestiti o altre forme di finanziamento. 

Il patrimonio netto rappresenta invece le fonti di finanziamento interne dell'azienda, date principalmente dal capitale sociale versato dai soci e dall'utile non redistribuito. 

A quale delle due l’impresa fa maggior ricorso?

L'indice di Leverage

Possiamo scoprirlo dividendo il totale delle passività per il patrimonio netto.
Il risultato ci dà il Leverage, l'indice che misura quanto l’impresa fa affidamento su fonti di finanziamento esterne rispetto al capitale proprio. 

Leverage = Passività / patrimonio netto
(qui altri indici di solvibilità

Come possiamo valutare il valore del Leverage?

  • valore superiore a 1: indica che l’impresa si finanzia più con debiti che con il capitale proprio. 
  • valore superiore a 2: è un campanello di allarme, poiché indica che i debiti della società sono il doppio del capitale proprio.

Debiti a breve e a lungo termine

Un conto perà è avere un indebitamento elevato a causa di un prestito magari appena ricevuto e da restituire nel tempo, un altro è avere i creditori alle porte. L’altro aspetto da controllare è quindi se le passività sono composte principalmente da debiti a medio/lungo termine (passività consolidate) o da debiti breve termine (passività correnti o esigibilità). Sotto questi ultimi troveremo i debiti che l’impresa dovrà saldare entro l’esercizio successivo, come quelli verso i propri fornitori.

3) Liquidità: l'azienda è in grado di pagare i propri fornitori?

Per ripagare i debiti a breve l’impresa deve disporre di liquidità, o per lo meno di beni convertibili in breve tempo in contanti.

Per verificarlo bisogna controllare le attività correnti (o disponibilità); qui sono riportate le risorse di denaro liquido dell’azienda e quelle che si presume possano essere convertite in denaro nel breve termine, come i crediti verso i clienti, le scorte di magazzino e eventuali titoli o partecipazioni detenute in altre imprese.

Il rapporto tra attività correnti e passività correnti viene denominato Current Ratio

Current Ratio = Attività correnti / Passività correnti
(qui atri indici di liquidità)

In linea di massima, un valore di almeno 1,5 indica che l’azienda ha una copertura adeguata per i debiti a breve scadenza.

Conclusione: non conta solo il fatturato

Lo stato di salute di un’azienda non si misura solo dal fatturato. I numeri isolati possono ingannare, ed è per questo che è fondamentale analizzare la redditività, l'indebitamento e la liquidità.
Con questi primi indicatori, puoi già capire se l’azienda è ben gestita, se genera profitti sostenibili e se è in grado di far fronte ai propri impegni finanziari.

La prossima volta che consulterai un report Extended12M di s-peek puoi partire proprio dalla sezione dei bilanci e provare a farti un'idea dello stato di salute della società sulla base degli ultimi 3 bilanci depositati. .

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