Agenzie di Rating: da chi vengono regolamentate?

Chi controlla le agenzie di rating?

Negli ultimi giorni è stato pubblicato il Rating assegnato all’Italia per l'anno 2022 da parte di Standard & Poor’s, che ha confermato per il nostro Paese il giudizio BBB con outlook positivo. Buone notizie dunque, considerando la situazione pandemica che ha minato l’economia del Paese.
L’Agenzia spiega infatti che l’outlook positivo

riflette le ampie riforme pro-crescita che le autorità italiane stanno attuando nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Inoltre, queste riforme dovrebbero affievolire i rischi derivanti dal conflitto tra Russia e Ucraina, nonostante la stima di crescita dell’Italia per il 2022 sia del 3.1%, rispetto al 4.4% inizialmente previsto.

L’Agenzia Standard & Poor’s, che ha emesso il rating, è ben nota in Italia dai tempi della crisi del 2008, quando le 3 grandi agenzie di rating americane vennero implicate negli avvenimenti che causarono la Grande Recessione. Per questo motivo è lecito chiedersi: come funzionano adesso le Agenzie di Rating? Chi si occupa di regolamentare il loro operato? E chi può emettere rating?

L’autorità di vigilanza delle Agenzie di Rating in Europa: la nascita dell’ESMA

In seguito al fallimento di Lehman Brothers, era premura dell’Unione Europea (coinvolta anch’essa nella crisi) correre ai ripari.
Per questo motivo, vennero introdotti i nuovi accordi di Basilea III; il Comitato di Basilea è costituito, infatti, dagli enti regolatori dei paesi del G20, e gli accordi prevedevano una maggiore trasparenza e una migliorata capacità di gestione dei rischi e di assorbimento degli shock finanziari da parte degli istituti finanziari. Per quanto riguarda l’Unione Europea, invece, venne prevista una più severa regolamentazione delle Agenzie di Rating e, per questo motivo, nel 2011 nacque l’ESMA (European Securities and Markets Authority), ovvero l’autorità di vigilanza degli strumenti finanziari e dei mercati. L’ESMA ha il compito di controllare e regolare l’attività delle Agenzie di Rating, che si trovano ad operare sotto l’applicazione del regolamento europeo 1060/2009, conosciuto come CRA Regulation.

La normativa per la regolamentazione delle Agenzie di Rating

Inizialmente, prima del 2009, la regolamentazione delle attività delle Agenzie di Rating veniva affidata ai singoli Stati, e non era dunque prevista una normativa che fosse comune a tutti i Paesi. Con il nuovo regolamento venne riconosciuta, invece, la necessità di requisiti specifici a operare quale Agenzia di Rating sul territorio della Comunità Europea, e l’ESMA divenne l'autorità di vigilanza preposto a controllare che tali requisiti vengano rispettati. Dunque, dal 2009 in poi, per operare quale Agenzia di Rating è necessario ottenere la registrazione quale CRA (Credit Rating Agency) e rientrare nell’elenco ufficiale di ECAI (External Credit Assessment Institution). Tutte le CRA rientrano nelle ECAI, in quanto il termine include tutte le istituzioni diverse da banche e assicurazioni, che sono autorizzate ad emettere Rating del credito. Per poter operare quale CRA, viene richiesto alle Agenzie di pubblicare informazioni costantemente aggiornate sulla propria indipendenza e sulla gestione dei conflitti di interesse, così come sui servizi che vengono forniti dall’agenzia stessa e sulle politiche che riguardano la pubblicazione dei rating, la remunerazione e il codice di condotta adottato. 

La democratizzazione dei rating

Al giorno d’oggi, con la nascita delle tecnologie Fintech è stato possibile automatizzare parte del processo di emissione dei rating grazie ad algoritmi e modelli statistici. Sono nati dunque diversi servizi che consentono
di conoscere il rating di una società senza dover ricorrere a un'agenzia.
Ne è un esempio la piattaforma s-peek elaborata da modefinance, che fornisce una valutazione di affidabilità creditizia di tutte le società italiane e di oltre 25milioni di aziende Europee. 

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