Work-life balance: la settimana lavorativa di 4 giorni funziona?
Settimana lavorativa corta: che effetti ha sulla produttività delle imprese?
Il Covid-19 ha velocizzato i processi di digitalizzazione e la transizione tecnologica. Ma non solo…
Il distanziamento sociale dovuto all’emergenza sanitaria ha fatto emergere la necessità per le imprese di trovare soluzioni che permettessero ai dipendenti di lavorare in sicurezza.
Dacché si pensava semplicemente al remote working, concepito come semplice lavoro a distanza, si è iniziato a parlare sempre di più di smart working e a prestare maggiore attenzione al work-life balance, ovvero alla valorizzazione della flessibilità, del tempo libero e della vita privata. Non a caso, in alcuni paesi europei sono già in atto alcune sperimentazioni sulla settimana lavorativa di 4 giorni che mirano a verificare l’effetto della settimana corta sulla produttività delle imprese.
E in Italia come siamo messi? Quali aziende l’hanno introdotta, e quanto ne risentono in termini di fatturato?
4 giorni e mezzo di lavoro per Carter & Benson
La prima società che abbiamo analizzato, Carter & Benson, si occupa dal 2003 di head-hunting e consulenza strategica per le aziende. Nel 2020 l’azienda ha deciso di ridurre la settimana lavorativa a 4 giorni e mezzo a parità di stipendio, concedendo al contempo ai propri dipendenti di spalmare le 4 ore di permesso durante la settimana nel modo che più preferiscono. Ma quali sono state le conseguenze di questa decisione per l’azienda?
Aumento del fatturato e miglioramento degli indici di liquidità, solvibilità e redditività
Nel 2020 la società ha ottenuto un MORE Credit Rating BBB e ha dimostrato una situazione economico-finanziaria adeguata, con un aumento del fatturato rispetto ai due esercizi precedenti. La nuova funzionalità dell’analisi testuale presente all’interno dei Report Extended12M, mostra infatti come solvibilità e liquidità dell’azienda risultino in miglioramento rispetto all’anno precedente; inoltre, l’azienda mostra un ROE e un ROI estremamente solidi, indici di una buona redditività. Complessivamente la Carter & Benson, nonostante la riduzione della settimana lavorativa a parità di stipendio, ha ottenuto buoni risultati e questo indica che l’orario ridotto non ha inciso sulla produttività dell’impresa.

Riduzione da 40 a 36 ore settimanali anche per PA Advice S.p.a.
Un’altra società che ha ridotto l’orario a 36 ore settimanali è PA Advice s.p.a., che si occupa di affiancamento alla Pubblica Amministrazione nella consulenza strategica per la realizzazione di progetti di investimento e sviluppo economico. Dopo l’esempio positivo ottenuto in alcune aziende Islandesi, la società napoletana ha deciso di dare più spazio alla vita privata dei propri dipendenti e dare maggiore importanza al work-life balance. Com’è andata?
Ottimi risultati per ROI e ROE
Il MORE Rating ottenuto dall'impresa indica una situazione economico-finanziaria sufficiente, con fatturato in crescita rispetto all’anno precedente e un miglioramento degli indicatori di liquidità. Leggermente carenti risultano gli indicatori di solvibilità, con un indebitamento che rimane elevato nonostante sia in leggera contrazione rispetto all’anno precedente. In compenso, come si legge nell’analisi testuale all'interno del Report Extended12M, la redditività risulta elevata: “il ROE, che valuta la redditività del capitale proprio, appare estremamente solido” e “Il ROI, che valuta […] l’efficienza degli investimenti rispetto al risultato operativo, assume un valore sano”.
Dal Remote Working totale allo Smart Working: AWIN S.r.l.
L’ultima azienda che abbiamo analizzato si occupa di consulenza professionale, offrendo soluzioni per advertiser e publisher per far crescere il loro business online. Hanno deciso di offrire ai propri dipendenti la possibilità di lavorare sempre da casa riducendo la settimana a 4 giorni lavorativi.
Maggiore engagement per i dipendenti e risultati migliori nel 2020
La società ha ottenuto, nel 2020, un MORE Credit Rating A, dimostrando una situazione economico-finanziaria più che buona. Il fatturato è in leggero calo rispetto all’esercizio precedente e anche gli indici di liquidità sono in leggero deterioramento, ma come si legge nell’analisi testuale “la solvibilità, […] appare sana e in miglioramento” in particolare “si mostrano un leverage adeguato di 2.01, in rafforzamento rispetto all’anno precedente, e un financial leverage estremamente solido di 0.0” indice che mostra come l’azienda non abbia indebitamenti né a breve né a lungo termine verso gli istituti finanziari. In generale, si ritengono soddisfatti di questo “esperimento” e hanno dichiarato quanto i dipendenti siano più sereni dall’inizio di questa transizione.
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