Rating di credito: quanto sono affidabili?
Il rating è una valutazione dell'affidabilità. Ma quanto è affidabile?

Di fronte al rating di un’impresa, sia esso positivo o negativo, è lecito domandarsi quanto affidabile sia il giudizio emesso.
In che misura questo rating definisce la salute finanziaria di un’azienda?Per rispondere a tali domande è sufficiente avere chiare alcune nozioni sul rating aziendale.
Da chi è stata emessa questa valutazione e con quale autorità?
E soprattutto, da chi è stato richiesto?
In questo articolo vedremo quindi che cos'è il rating e chi è autorizzato in Europa a emettere valutazioni di imprese. Vedremo inoltre come può un'impresa conoscere e utilizzare questo strumento a proprio vantaggio per valutare l'affidabilità di clienti, fornitori e partner commerciali.
Cos'è il rating?
Partiamo da una definizione: il rating di credito è un parere sulla capacità di un soggetto di generare le risorse necessarie a far fronte agli impegni finanziari contratti. In altre parole, rappresenta una misura dell'affidabilità creditizia di un soggetto.
Da qui possiamo dedurre che il rating non dipende dalla dimensione di una società o dal suo fatturato; anche una piccola azienda può ottenere un rating più elevato di una multinazionale.
Il rating è un'informazione fondamentale. È, ad esempio, un fattore determinante per:
- ottenere di un finanziamento bancario
- attrarre investitori in vista dell'emissione di un'obbligazione o della quotazione in borsa
-
ridurre la necessità di fornire garanzie onerose, come le fideiussioni.
Il rating può essere emesso su una vasta gamma di soggetti, tra cui imprese, istituti bancari, enti pubblici e persino nazioni. In questi giorni ad esempio, si parla molto della revisione del rating sull'Italia; questa tipologia di rating prende il nome di rating sovrano. Quando invece ci si riferisce ai rating aziendale, si parla di corporate credit rating.
Chi può emettere il rating?
L'emissione del rating spetta alle Agenzie di Rating. In Europa, solo le Agenzie di Rating registrate in conformità all'Art.16 del Regolamento Europeo N.1060/2009 e seguenti possono emettere rating con valore legale.
Tra queste rientra anche modefinance, produttrice di s-peek.
Il rating viene espresso attraverso un giudizio alfanumerico che riflette la classe di rischio del soggetto, utilizzando una scala prefissata. Ogni agenzia di rating può adottare una propria nomenclatura per le classi di rating. Per confrontare le valutazioni di diverse agenzie, è possibile consultare il mapping, una tabella attraverso cui le classi di rating adottate di ciascuna agenzia vengono confrontare tra loro e equiparate alle classi standard definite a livello europeo (i Credit Quality Step).
Come viene calcolato il rating aziendale?
Il processo che porta all'emissione di un rating d'impresa segue un percorso preciso. Nell'analisi rientrano tutti i fattori che determinano lo stato di salute di un’azienda: non solo le caratteristiche economico-finanziarie, vale a dire l’analisi della redditività, della liquidità, della solvibilità a via dicendo, ma anche parametri qualitativi, come le capacità dimostrate dal management nella gestione dell’impresa e la stabilità del Paese in cui opera.
Il processo di assegnazione di un rating considera tre aspetti principali:
- Aspetti quantitativi: ovvero le caratteristiche economico-finanziarie dell'impresa,
- Aspetti andamentali: come l'azienda gestisce i suoi rapporti con il sistema bancario (puntualità dei pagamenti delle rate, utilizzo più o meno massiccio delle linee di credito, numero di rapporti di credito in essere, ecc.);
- Aspetti qualitativi: elementi contestuali che possono influenzare l'azienda, come le capacità del management e il contesto economico e politico.
Perché richiedere un rating?
Le motivazioni che possono portare alla richiesta di rating sono principalmente due:
- per ricevere una certificazione dello stato di salute della propria impresa;
- per valutare l'affidabilità di un controparte, come un cliente o un fornitore
Quando il rating è richiesto direttamente dall'azienda stessa oggetto della valutazione si parla di rating solicited (“sollecitato”); quando invece è richiesto da un soggetto terzo viene definito unsolicited (non sollecitato).
Dunque anche un imprenditore che non ne abbia mai fatto richiesta potrebbe trovarsi di fronte a un rating sulla propria società diffuso a sua insaputa?
Assolutamente no.
Le Agenzie di Rating hanno infatti il dovere di notificare al soggetto valutato il rating assegnato e di accertarsi che la notifica sia stata ricevuta. A sua volta l’entità valutata ha tre giorni di tempo per appellarsi nel caso in cui riscontrasse errori fattuali nella valutazione.
Chi paga le Agenzie di Rating?
Da chi debbano essere pagate le Agenzie di Rating per le valutazioni emesse, è una questione complessa e spesso dibattuta, in quanto tocca problematiche relative al conflitto di interessi.
Semplificando, possiamo dire che esistono tre diversi modelli di pagamento:
- il modello issuer-pay: il rating è pagato dal soggetto valutato. I rating sollecitati seguono questo modello;
- il modello investors-pay: il rating è pagato dall'investitore, ovvero colui che ha richiesto il servizio (modello adottato per i rating unsolicited);
- il modello subscriber-pay: i rating sono distribuiti tramite abbonamento ai sottoscriventi del servizio.
Per una piccola realtà richiedere un rating per ogni possibile partner commerciale può rivelarsi eccessivamente oneroso e addirittura superfluo.
Come può allora un'impresa valutare il proprio stato di salute e quello dei suoi clienti o fornitori?
Come scoprire la propria affidabilità creditizia
Informarsi sul proprio stato di salute e su quello dei propri partner commerciali è fondamentale per la sopravvivenza di ciascuna impresa.
Una soluzione è quella di servirsi di un servizio di credit scoring. Il credit score è un punteggio sintetico sull’affidabilità di un’azienda, calcolato attraverso l’applicazione di un algoritmo o di un modello statistico prefissato. È facile intuire che, trattandosi di un giudizio assegnato in maniera automatica, lo scoring può tener conto solo di variabili quantitative, escludendo da qualunque tipo di considerazione quei fattori qualitativi e andamentali a cui abbiamo accennato sopra.
I servizi di scoring, tra cui rientra anche S-peek, presentano un costo più contenuto e hanno il vantaggio di offrire una valutazione immediata, sebbene più concisa, della salute delle aziende.
Monitorare lo stato di salute aziendale
È essenziale ricordare che il credit score non è un giudizio statico ma viene costantemente aggiornato. È fondamentale inserire quindi questa valutazione nel contesto della crescita aziendale.L’impresa è più solida rispetto al passato?Sta migliorando la gestione della liquidità?
O la sua situazione economico-finanziaria sta peggiorando di anno in anno?
Nella scelta di un servizio di credit scoring, assicurati quindi di avere accesso anche alle valutazioni passate dell'azienda, per poter valutare la sua evoluzione nel tempo.
Per questo, all’interno dei report Flash ed Extended12M di s-peek troverai, oltre al credit score dell’azienda degli ultimi tre anni, anche approfondimenti e informazioni dettagliate per valutare facilmente le opportunità commerciali, fornendo agli utenti una bussola per navigare in acque finanziarie incerte come quelle attuali. Sfruttare queste risorse saggiamente può garantire un futuro prospero per la tua impresa.
per imparare a valutare
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