Downgrade Russia: quali conseguenze avranno le sanzioni sull'economia?
Il downgrade della Russia avrà conseguenze sull'economia?
L’assetto geopolitico mondiale e, in particolare, quello relativo all’area delle ex repubbliche socialiste sovietiche è stato nell’ultimo mese sconvolto dal conflitto scoppiato fra Russia e Ucraina: la Russia ha infatti operato un’invasione militare in seguito alle tensioni geopolitiche protrattesi fin dal 2014. La reazione della comunità internazionale prospetta una serie di dure sanzioni, soprattutto di carattere economico, che potrebbero causare un progressivo isolamento economico della Russia.
Abbiamo chiesto a Christian Raimondo, analista di Rating di modefinance, quali potrebbero essere le conseguenze, in Russia così come in Italia, relative alle sanzioni che i paesi della NATO vogliono infliggere alla Russia.
“Innanzitutto”, sostiene Raimondo,
Una prima, tempestiva, conseguenza è stato il downgrade subìto dalla Russia in termini di merito creditizio da parte delle più importanti agenzie al mondo.Infatti, a partire dal 25 febbraio, le tre agenzie Moody’s, Fitch e Standard & Poor’s si sono alternate in continue revisioni dei giudizi assegnati al merito creditizio russo, prospettando un serio rischio di default. Default a cui la Russia ha rischiato di andare in contro già il 16 marzo, termine entro il quale era previsto il pagamento di cedole per un valore di 117 milioni di dollari sui bond emessi dallo Stato Russo. L’effettivo pagamento in dollari, e non in rubli come Mosca aveva inizialmente prospettato, ha evitato il default, ma non ha impedito un ulteriore downgrade della Russia da parte dell’Agenzia di Rating Standard & Poor’s: in base all’agenzia, la Russia si troverebbe appena due gradini sopra il default (CC).
Quali potrebbero essere le conseguenze sulla Russia?
Per comprendere effettivamente come le sanzioni alla Russia possano impattare sull’economia russa, è interessante innanzitutto comprendere qual è lo stato di salute del tessuto imprenditoriale di quest’ultima. Dall’ultima analisi di un campione di 50mila imprese russe emerge come, prima dello scoppio della guerra, lo stato di salute di queste ultime fosse complessivamente apprezzabile, nonostante gli effetti della pandemia. Nel 2020 infatti, spiega Raimondo,
oltre il 43% delle imprese russe del campione preso in analisi ha confermato il proprio merito creditizio. La distribuzione per classe di credit score vede un 35,56% delle imprese rientrare fra le classi B e BB (rispettivamente debole e sufficiente), mentre il 48,21% delle aziende ha ottenuto un giudizio tra BBB e AAA rivelando quindi come lo stato di salute delle imprese russe alla vigilia della guerra possa considerarsi ampiamente positivo

Uno sguardo al passato: gli effetti delle sanzioni per la guerra di Crimea
Una quantificazione delle conseguenze delle eventuali sanzioni economiche contro la Russia risulta difficile, ma può essere utile andare a vedere cos’era successo a cavallo del 2014 in uno scenario simile, sebbene meno drammatico dal punto di vista bellico. Nel 2014, infatti, la crisi politica tra le due Nazioni per la Penisola di Crimea (con una popolazione prevalentemente russa), finì con un intervento militare russo e l’ingresso della Crimea nella Federazione Russa. Anche in quel caso, la comunità europea rispose con sanzioni economiche che variavano dal divieto di importazione di beni, alle restrizioni circa gli scambi e gli investimenti relativi ai taluni settori economici, fino al divieto di esportazione di alcuni beni e tecnologie. Nonostante le sanzioni applicate dalla Comunità Europea: “le aziende russe non subirono gravi conseguenze”, sostiene Raimondo:
La stessa distribuzione di imprese russe […] mostra infatti come a cavallo del 2014 il merito creditizio del campione analizzato rimase complessivamente poco variato.Dunque le imprese russe restarono pressoché immuni alle sanzioni applicate e non si registrarono importanti peggioramenti in tal senso, sebbene vada precisato che il rating Paese assegnato alla Russia dalle principali agenzie non subì all’epoca grossi sconvolgimenti, mantenendosi prossimo alla BBB (prima classe investment grade) seppur con outlook negativo.
Le conseguenze della guerra sul tessuto economico internazionale?
Le sanzioni potrebbero avere un impatto diverso, questa volta, rispetto al 2014: infatti, sebbene sia diffusa l’opinione che la Russia si sia preparata a resistere accumulando negli anni riserve monetarie
Il blocco delle riserve in valuta estera della Banca Centrale russa rischia di essere la vera mossa utile a destabilizzare l’economia russa, rendendo Mosca incapace di sostenere il rublo sui mercati internazionali
ha dichiarato Raimondo.
La situazione è instabile e potrebbe variare ulteriormente, e non è ancora chiaro quali saranno le conseguenze dell’isolamento economico della Russia per quanto riguarda l’Italia, che potrebbe risentire soprattutto delle cosiddette “sanzioni di ritorno”: le imprese italiane, infatti, esportano ogni anno oltre 7,1 miliardi di euro in Russia. I settori principalmente coinvolti nell’economia russa riguardano l’abbigliamento (con 910 milioni di euro di export nel 2019), il settore dei macchinari e delle apparecchiature (con 2.204 milioni di euro), ma anche il mondo della chimica (574 milioni) e il settore alimentare (350 milioni), settori che risultano pertanto particolarmente vulnerabili e sui quali sarà necessario porre particolare attenzione.
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