Ciclo monetario: se la liquidità è già in casa

L'indicatore che consente di individuare le criticità nella gestione della liquidità.

Finalmente si riparte


Dopo tre mesi di saracinesche chiuse e cancelli sbarrati, da qualche settimana le fabbriche hanno riavviato la produzione e negozi e ristoranti hanno riaperto le loro porte. Piano piano si torna alla normalità, una normalità che ha un significato tutto nuovo. Perché quello che ci troveremo ad affrontare, almeno nel breve periodo, è un mondo molto diverso da quello che avevamo lasciato.
Per le imprese questo significherà innanzitutto affrontare i risvolti economici del lockdown e trovare nuovi strumenti per portare avanti la propria attività.

Uno dei principali problemi sarà la gestione della liquidità.
Negli articoli passati abbiamo già parlato delle fonti di liquidità delle imprese, ma in questo articolo ci focalizzeremo invece sulla gestione della liquidità presente e in particolare su un indicatore che può fornirci preziose informazioni: la qualità del ciclo monetario.

Cos’è il ciclo monetario

Tra il momento in cui l’impresa acquista i fattori produttivi e il momento in cui il prodotto finale viene venduto, intercorre un lasso di tempo variabile a seconda della tipologia di impresa. Questo intervallo viene definito ciclo monetario e misura il tempo medio che intercorre tra le entrate e le uscite di cassa


Va specificato che il momento della vendita non sempre coincide con il momento dell'incasso. Anzi, ad eccezione delle imprese business-to-consumer (B2C) che vendono il prodotto al consumatore finale, nella grande maggioranza dei casi il pagamento avverrà 30, 60 o addirittura 90 giorni dopo l'effettiva vendita del prodotto. Una dilazione dei tempi di incasso delle fatture può essere tuttavia compensata dalla tempistiche di pagamento dei fornitori, generalmente successivo all'entrata in possesso dei beni o servizi necessari alla produzione.
A queste due variabili vanno infine aggiunti i tempi di lavorazione e della giacenza dei prodotti in magazzino. La formula per calcolare il ciclo monetario sarà dunque la seguente:

tempi medi di incasso dei crediti + tempi medi di giacenza delle scorte in magazzino - tempi medi di pagamento dei fornitori

Quale durata deve avere?

Va da sé che la durata del ciclo monetario varia molto in base alla tipologia di impresa. Come abbiamo visto, ad esempio, le tempistiche di incasso dei crediti per un'impresa retail saranno di gran lunga inferiori a quelli di un'azienda che si colloca a monte della filiera. Per verificare se le tempistiche del ciclo monetario siano nella norma, è pertanto necessario confrontare i valori dell'impresa con i tempi medi del settore a cui appartiene
Questo procedimento può essere complicato per la singola azienda, che per quanto possa calcolare autonomamente il proprio ciclo monetario, potrebbe riscontrare delle difficoltà a recuperare i valori del settore. Un'alternativa è consultare l'indicatore qualità del ciclo monetario incluso tra gli indicatori di liquidità nella sezione di credit risk dei report Extended12M di s-peek: se il semaforo è verde, i tempi sono in linea con la media del settore. I valori negativi indicano che la durata del ciclo monetario è addirittura inferiore alla media. 

Cosa fare se invece il semaforo è arancione o rosso?

In questo caso è necessario rivedere la propria gestione del circolante. Un problema frequente è l'eccessiva lunghezza dei tempi di incasso, per i quali potrebbe rendersi necessaria una revisione delle proprie politiche di concessione del credito. Ma problemi possono insorgere anche dalla gestione del magazzino o dalle politiche di pagamento imposte dai fornitori, che non di rado offrono maggiori scontistische a fronte di pagamenti a scadenza ravvicinata o impongono l'acquisto di stock che possono portare ad un aumento eccessivo delle merci in magazzino. 

La revisione della gestione del circolante può dunque migliorare la liquidità dell'impresa e contenere così il suo fabbisogno finanziario. E con la ripresa delle attività e le stringenti necessità di liquidità delle imprese, l'analisi del proprio ciclo monetario non è più procrastinabile.

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