Adattabilità: la chiave per la sopravvivenza delle imprese
Come cambia la produzione ai tempi del Coronavirus; l'esempio di 3 aziende.

Il caso che ha fatto più clamore è probabilmente quello di LVMH. Il gruppo francese ha annunciato nei giorni scorsi che convertirà la produzione di profumi dei marchi Christian Dior, Guerlain e Givenchy alla produzione di gel igienizzante per le mani.
Ma prima di lui, diverse aziende italiane hanno dimostrato una grande capacità di innovazione e adattamento, convertendo o ampliando la propria produzione alla realizzazione dei presidi sanitari più ricercati in questi giorni.
Qui abbiamo raccolto gli esempi di tre imprese. Tre imprese con caratteristiche diverse e appartenenti a settori differenti, ma che hanno mostrato una capacità di risposta rapida ai mutamenti del mercato che è oggi sempre più fondamentale per le imprese.
Miroglio Group
Prima di LVMH, in Italia un altro grande gruppo della moda ha annunciato nei giorni scorsi la conversione della sua produzione. Miroglio, gruppo tessile italiano proprietario di marchi come Oltre, Motivi e Elena Mirò, ha riconvertito parte dei suoi stabilimenti alla fabbricazione di mascherine sanitarie. I
l gruppo, con sede ad Alba, è attivo da oltre 70 anni e nel 2018 ha registrato un fatturato di 577 milioni di euro. Negli ultimi anni, a causa delle difficoltà del settore dovute all’entrata sul mercato di nuovi competitor internazionali come la Cina, il gruppo ha visto una forte contrazione dei suoi margini di profitto. Ora la riconversione delle linee produttive può rivelarsi una grande opportunità di ripresa: le prime 15mila mascherine sono già state consegnate e il gruppo ha annunciato che in pochi giorni la produzione sarà portata a 100mila mascherine al giorno.
BC-Boncar
Nello stesso giorno, un’altra azienda rispondeva prontamente all’appello di mascherine: la BC-Boncar di Busto Arstizio, specializzata nella produzione di luxury packaging. La BC-Boncar è una piccola azienda a conduzione familiare fondata nel 1998 da Paolo Bonsignore e sua moglie. Negli ultimi anni l’azienda ha dimostrato una notevole capacità di ripresa, raddoppiando in soli tre anni i ricavi dalle vendite e migliorando di ben quattro classi il proprio credit score (da B a ad A), portando la propria probabilità di default dal 9, 27% allo 0, 40%. Da qualche giorno la BC-Boncar ha affiancato alla propria attività la produzione di mascherine, arrivando a produrre 2500 pezzi al giorno. Per questa attività, l'azienda chiede in cambio solamente la copertura dei costi di produzione.

Davines Group
Sul versante della produzione di gel igienizzante per le mani si è mossa invece Davines, gruppo italiano con sede a Parma. Davines nasce nel 1983 come laboratorio per la produzione di prodotti per capelli di alta qualità ed è oggi un gruppo di riferimento nel settore dell’hair care, con sedi a New York, Parigi, Londra, Città del Messico e Deventer.
L’azienda è una realtà solida, con un fatturato di € 151 milioni e un credit score stabile a BBB da diversi anni. Anzi, negli ultimi anni ha dimostrato una crescita dei valori di redditività in controtendenza rispetto al settore, segno che Davines ha saputo adattarsi alle mutate richieste del mercato.
Dalla produzione di gel igienizzante l'azienda ha deciso di non ricavare profitto: gli oltre 60mila flaconcini verranno donati alle case di riposto, alla Croce Rossa e ad altre attività di assistenza.
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